Diamanti Salvini

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I gioielli con diamanti. Un classico che emoziona sempre. In un riflesso l’incanto del mondo

Per i suoi gioielli con diamanti, Salvini seleziona i diamanti più puri e luminosi e li trasforma in sogni da regalare, meraviglie capaci di rendere indimenticabili ricorrenze e occasioni speciali. Splendido. Raro. Meravigliosamente vivo. Sin dalle epoche più lontane il diamante è la pietra preziosa per eccellenza, la più desiderata e sognata. Simbolo d’amore il diamante travalica il tempo, per divenire promessa e dedizione eterna. Ogni diamante è straordinariamente unico: una pietra creata nel buio delle profondità della terra che, portata alla luce, si arricchisce, regalando allo sguardo la gioia di mille incantevoli bagliori.

Etimologia e storia dei diamanti È dal 1600 che il diamante interpreta il ruolo di pietra preziosa per eccellenza e da allora nulla è cambiato: i diamanti, così come i gioielli con diamanti, sono sempre ambitissimi. Il diamante, dal greco “adamas – invincibile”, è composto da carbonio, con un punto di fusione attorno ai 4.000 gradi centigradi. I primi sono stati estratti più di 2800 anni fa in India, ma l’impulso alla moderna industria di estrazione è stato dato dalle miniere diamantifere sudafricane, scoperte nel diciannovesimo secolo. I diamanti nascono dalle profondità della terra. Sono cristalli i cui atomi e molecole, nei processi di fusione e raffreddamento, assumono una disposizione ordinata. Esternamente i cristalli acquistano la forma di un solido geometrico limitato da facce poligonali naturali. Il predominio di queste pietre preziose è stato favorito dalle tecniche di taglio e lucidatura sempre più perfette disponibili al giorno d’oggi, grazie ad esperti orafi in grado di esaltare tutte le migliori caratteristiche del diamante, per creare perfetti gioielli con diamanti.

Le “4C” che contano e caratterizzano i diamanti Purezza, resistenza e luminosità ineccepibili sono le peculiarità che si ritrovano in ogni diamante scelto da Salvini e che soddisfano i parametri di valutazione e di classificazione dei diamanti, identificati nei quattro fattori universalmente conosciuti con le “4 C”, iniziali dei termini inglesi carat, cut, colour, clarity.

Carat: indica la caratura del diamante cioè il peso in carati dei diamanti. Il nome deriva dal seme della carruba usato nell’antichità come un’unità di misura e contrappeso nelle bilance di precisione. Il carato è diviso in 100 punti, quindi parlare di un diamante da 0.50 carati è analogo a descriverlo come un diamante da 50 punti o da ½ carato. Per definire la caratura dei diamanti oggi si utilizzano strumenti elettronici più sensibili e precisi.

Cut: il taglio determina ed enfatizza il fuoco, la luce e la brillantezza di un diamante. Un taglio preciso e ben proporzionato è capace di moltiplicare lo scintillio della luce rifratta e di quella riflessa, fondamentale nei diamanti, per gioielli eleganti e preziosi. Solo l’abilità manuale dell’intervento di esperti tagliatori, che giocano con facce e angoli in proporzioni geometriche perfette, può garantire al diamante il massimo splendore: una pietra unica per creare meravigliosi gioielli con diamanti. Fu nel 1919 che Marcel Tolkowsky teorizzò un modello matematico per descrivere il comportamento della luce all’interno di un diamante brillante rotondo, definendo così gli standard per il diamante “Ideal Cut”. Tutta la luce che passa attraverso il diamante viene fatta uscire dalla parte superiore della gemma creando una dispersione brillante con bianchi bagliori splendenti (brillantezza), combinati con una esibizione scintillante dei colori dell’arcobaleno (dispersione o fuoco). Il taglio determina anche la forma della gemma. Il più celebre è il diamante taglio brillante, ma vengono realizzati anche tagli diversi per gioielli con diamanti particolari: ovale, marquise, goccia, cuore, princess, carrè, radiant, smeraldo, tapered, cuscino, baguette, rosa olandese. Colour: il grado di colore nel diamante in realtà rappresenta il grado di non-colore. L’assenza di colore è sinonimo di massimo pregio. La scala di colore distingue le diverse tonalità con le lettere dell’alfabeto anglosassone: dalla D per diamanti perfettamente incolori ed estremamente rari, alla Z per diamanti con colorazione piuttosto intensa. Clarity: il grado di purezza dei diamanti è determinata dalla presenza di impurità ossia dal numero, dalla posizione e dalla dimensione delle inclusioni. Le eventuali inclusioni, minuscoli segni invisibili ad occhio nudo, sono tracce di minerali o fratture retaggio del processo di cristallizzazione della pietra. Le impurità sono classificate in una scala della purezza codificata secondo lo standard internazionale che ha diversi livelli ed è basata sulla presenza di impurità ad un ingrandimento di 10 volte. Maggiore è la purezza del diamante, più questo è brillante, raro e prezioso, per gioielli con diamanti di altissima qualità.

Il Kimberley Process per “conflict free diamonds” Il Kimberley Process è un’iniziativa internazionale che regolamenta il commercio dei diamanti proteggendolo dall’introduzione sul mercato di diamanti derivati da conflitti. Il mandato è affidato all’ONU e ad oggi vi aderiscono 69 Paesi, organizzazioni non governative e operatori di settore. Ogni carico di diamanti esportato attraverso un confine internazionale deve essere accompagnato da un certificato dei diamanti che ne attesti la conformità al Kimberley Process, autenticato dalle autorità governative. A questo sistema di certificazione si aggiunge un sistema di garanzie, che prevede che gli operatori di settore continuino a certificare l’origine dei diamanti durante tutta la filiera, attraverso una dichiarazione di conformità. In linea con il Kimberley Process, i diamanti Salvini sono selezionati e trattati adottando un codice etico che definisce con trasparenza e chiarezza i valori ai quali l’azienda si ispira.

 

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